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lunedì 24 agosto 2020

Uno strano foglio bianco.

Ora che Caleb indossa la tunica, il foglio bianco si riempie di caratteri che compaiono davanti ai suoi occhi, come se un'invisibile mano la stesse scrivendo con un inchiostro blu.

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Carissimo Tazin, spero che questa missiva ti giunga al più presto. La mia scoperta è stata a dir poco eccezionale!

Dall’ultima missione di esplorazione all’Isola di Kapaerian ha dimostrato l’esistenza del culto dei Titani. Sì, hai letto bene! Kapaerian! L'isola di Kapaerian non è solo la grande isola vulcanica al largo della costa nord-occidentale di Xen'drik. Come ti scrissi nelle mie lettere, ti confermo che è stata a mala pena toccata dal gigantesco impero dei giganti che un tempo dominava il continente di Xen’drik. Unica eccezione sembra essere una piccola fortezza destinata a fungere da posto di guardia. I geroglifici riportano che questa fortezza era chiamata Scora Bael, ed era presidiata da giganti del fuoco che trascorrevano tutta la vita sull'isola, serviti dai loro schiavi.

Le scritture sono molto danneggiate, ma da quello che ho capito, i giganti affrontarono qui una grande invasione extraplanare di esseri chiamati Quori. Non sono riuscito a comprendere tutti i dettagli degli invasori, ma i reperti parlano di creature orrende capaci di dominare la mente. Sono riuscito a tradurre molto poco su questi mostri. Le pareti erano in parte andate distrutte e sono riuscito ad ottenere solo una descrizione parziale. Una creatura viene chiamata Hashalaq ed è costituita da centinaia di viticci traslucidi con un punto di luce blu al centro. L’altra viene chiamata Tsucora e accanto questo nome appare la parola “incubo”. Il testo riporta che i torsi di questi mostri senza testa sono coperti di occhi e arti che si contorcono, tra cui due braccia massicce che terminano in potenti chele, e una coda serpentina puntellata da un pungiglione malefico. Infine, sono riuscito a recuperare solo questa descrizione: “un'ombra di pura oscurità avvolta da un nimbo di energia” e “una miriade di occhi disincarnati volteggiano intorno a lui”, ma non so a cosa si riferisca.

Il racconto descrive una guerra cruenta che alla fine portò alla caduta dei protettori di Scora Bael. Dei dettagli della guerra ti scriverò una missiva specifica, perché è assolutamente incredibile ciò che ho scoperto.

Ma non finisce qui Tazin, amico mio! In una parte più in basso, con antichi caratteri elfici, il racconto continua.

In elfico! Sì! Ma ti rendi conto?

Il racconto parla di una catastrofe, di un cataclisma, di un’apocalisse. Viene menzionato un non meglio definito “Distruttore dei Sogni”, che credo sia una magia usata dai giganti per tentare di fermare l’invasione dei quori. Si parla della morte dei giganti, della ribellione degli schiavi e della loro fuga dal continente. E si parla di quelli che sono rimasti qui…

Tazin, sono convinto che i maledetti drow che infestano l’isola, siano in realtà i discendenti degli schiavi dei giganti! E questi reperti ne sono la prova. A Korranberg mi dedicheranno un’aula della Biblioteca. Già mi immagino la targa: “Aula Castar Lin ir’Tarliach, il più grande archeologo esploratore di Xen’drik”.

Ti ho raccontato di quanto fossero aggressivi e di quel terrificante culto del Dio Scorpione Vulkoor. Ma quando giungemmo alla fortezza, smisero di attaccarci. La scorta Deneith del capitano Irulan riportò di averli visti nella giungla tutt’attorno alle rovine, ma mai tentarono di attaccarci. Sono certo che temano le rovine o le considerano una sorta di luogo sacro.

Caro Tazin, devi sapere che le rovine di Scora Bael sono piuttosto vicine al vulcano. Averlo definito Fornace di Adaxus è appropriato, visto che emette un suono costante simile ad una forgia Cannith. Questo luogo è una miniera per noi archeologi. Pensa che in una delle stanze, che credo fossero adibite a dormitori, ho trovato prova che sebbene la fede dei Quattro e il Cammino dei Guardiani fossero religioni comuni tra i giganti, esisteva un'altra tradizione.

I reperti lì ritrovati rappresentano offerte votive che i giganti erano soliti donare ai Titani. Offerte di cibo bruciato, frammenti del drago Syberis e altre sostanze preziose. Inizialmente quell’idiota di gnomo continuava ad insistere che si trattasse di doni destinati a una delle quattro divinità, ma ho dimostrato che è un errore: queste offerte erano doni per i Titani.

I geroglifici di Scora Bael hanno fugato ogni dubbio. Pensa che perfino quel dannato Zil raccomandato da quel pezzo grosso di suo padre, si è dovuto ricredere. Che soddisfazione amico mio…! E non ridere! Lo sai che tra noi Zil c’è sempre competizione!

Nel tempio è ben descritto l’antico mito dei Titani. Secondo le scritture, i Titani furono i primi giganti di Xen'drik. Erano esseri di enorme potere e saggezza, e i primi a padroneggiare il dono della magia di Ouralon. In un bassorilievo viene spiegato che nonostante il loro potere, i titani non erano immortali. Con il tempo invecchiarono e la morte incombeva. A causa delle loro azioni crudeli e spietate, sapevano che Karrak non li avrebbe risparmiati e che Rushemé li avrebbe distrutti. Usarono quindi una magia spaventosa, scampando al loro destino e proiettando i loro spiriti in un regno al di là della vita e della morte. Lì, divenuti immortali, attendono, alla ricerca di un modo per tornare. I giganti di Rushemé credono che i titani distruggeranno i loro discendenti, se tornassero, e i sacrifici sono destinati ad appagare la loro sete di distruzione e a vincolarli al loro lontano regno.

Quindi Tazin lo capisci? Avevo ragione! La tavoletta di Bokk che hai trovato tu, potrebbe essere la prova che alcuni giganti possano effettivamente contattare i titani e fare patti con loro!!! Quel bastardo che è scampato alle accuse di omicidio e di praticare un culto immondo, è invece colpevole, come sostenevi tu. Ti redigerò una specifica e dettagliata memoria, la farò certificare dal Rettore della Biblioteca e te la farò avere tramite un dispaccio Sivis, così che tu possa riaprire di nuovo il caso a Sharn e inchiodare quel maledetto assassino.

Per concludere, amico mio carissimo, ho trovato un passaggio sotto le rovine, nell’ala dei dormitori. Purtroppo, non abbiamo più rifornimenti per continuare e siamo costretti a rientrare a Capotempesta. Chiederò al Principe Jarot di patrocinare la missione, anche se so che dovrò accettare di far partecipare anche quegli incompetenti dell’Università di Morgrave… Il principe è sempre stato sensibile alla causa della conoscenza e sono certo che convincerà suo padre a sovvenzionarmi. Quando salirà al trono sono certo che sarà un buon re, uno di quelli che passano alla storia.

Caro Tazin, spero di riabbracciarti presto, ma guai a te, se ti azzardi a prendermi in braccio come l’ultima volta!!! Noi Zil abbiamo una dignità!

Il tuo più sincero amico,

Castar Lin ir’Tarliach

13 Lharvion 850 AR

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